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Frank Holliday è uno degli artisti del Club 57, lo storico locale dell'East Village di New York al quale recentemente il MoMA della Grande Mela ha dedicato un'importante mostra. Egli fa il suo primo ingresso in un'istituzione museale italiana con una personale di 36 opere dipinte nel suo studio vicino a Piazza Navona, dove ha lavorato alacremente nell'estate del 2016, avendo come ispirazione i Maestri della storia dell'arte. Per Holliday i termini delle pittura sono abbastanza fluidi e la totale priorità va assegnata ai fenomeni puramente pittorici. Tuttavia, anche quando in queste sue opere più recenti sembra prevalere la libera invenzione, essa rimane pur sempre determinata da spunti esterni, qua e là riconoscibili, nonostante siano stati trasfigurati dalla memoria. Per dirla con le parole di Paul Klee, infatti, Holliday è "astratto con qualche ricordo, soprattutto quello di chi non c'è più".